Narciso
Narcissus biflorus Curtis
Sinonimi:Incl.N. pollinensis Terr.
Famiglia:Amaryllidaceae
Nome volgare:Narciso bifloro
Etimologia: Il nome del genere dal greco narkao = paralizzare,perché si credeva che il profumo e le sostanze di questo fiore stordissero.L’epiteto specifico significa doppio fiore.
Caratteri morfologici:
Pianta erbacea bulbosa perenne,alta 20-40 cm,con scapo robusto,di solito con 2 fiori, raramente 1-3
Foglie lineari ottuse, lunghe almeno quanto lo scapo,larghe 2 cm
Fiori di solito in numero di due, con i tepali del perigonio bianchi. I fiori sono avvolti alla base da una spata membranosa biancastra. Ibrido fra N.tazzetta e N.poeticus ha paracorolla gialla,ondulata e crenata,non arrossata sul bordo.
Frutto: è una capsula.
Periodo di fioritura: marzo-aprile
Habitat e diffusione: Coltivata spontaneizzata nell’Italia settentrionale e peninsulare. Le piante da me fotografate si trovavano, sui Monti Pisani,in terrazzamenti per la coltivazione della vite e dell’olivo,abbandonati alla fine dell’800, in ambiente arido e pietroso da rocce calcaree.
Narcissus poeticus L.
( = Narcissus maialis Curtis, Narcissus ornatus Haw. )
Giunchiglia, Narciso selvatico o comune.
Forma biologica: G bulb Geofite bulbose. Piante il cui organo perennante è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Descrizione: Pianta erbacea perenne, alta 20-30 cm. con bulbo e radici fascicolate.
Scapo fiorale cavo, eretto e avvolto alla base da guaine membranose brunastre.
Foglie lineari nastriformi in numero di 3-5, larghe 5-8 mm, lunghe poco più dello scapo, di colore verde più o meno glauche, biancastre all’apice, di consistenza carnosa.
Fiori profumati, solitari, larghi 4 cm accompagnati da una spata biancastra e membranacea e portati da un peduncolo lungo 3 -5 cm. Il perigonio è formato da un tubo verde lungo circa 2 cm con 6 lacinie bianche, ovali ed appuntite all’apice, lunghe all’incirca quanto il tubo e leggermente sovrapposte ai margini. Al centro è evidente una corona (paracorolla) gialla, a forma di coppa, con bordo rosso-arancio. Stami n° 6 di cui 3 sporgenti dal perigonio. Ovario infero, stilo 1, stigma 1.
I fiori sono normalmente inclinati ad angolo retto rispetto allo scapo.
Il frutto è una capsula ovoide contenente numerosi semi di colore nerastro
Antesi: Aprile-maggio. Impollinazione entomofila
Tipo corologico: Orof. S-Europ. baricentro Occid. (Specie montane ed alpine dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia.)
Distribuzione in Italia: Specie comune in Piemonte e nella maggior parte delle zone montane della penisola, probabilmente assente soltanto nelle Alpi Orientali e nelle isole.
Habitat: boschi di media ed alta montagna da 600 a 1.600 m
Note di sistematica: Simile al Narcissus radiiflorus Salisb. = N. angustifolius Auct. an Curtis. ce vegeta negli stessi habitat, che però ha 6 stami sporgenti, foglie più strette e lacinie del perigonio più affusolate che non sono mai sovrapposte ai bordi.
Etimologia: Il nome generico deriva dal termine greco narkissos che è comunque connesso con narke = stordimento, paralisi, infatti anticamente si riteneva che il suo profumo avesse proprietà ipnotiche. Il nome della specie è in onore alla sua bellezza e al suo profumo, tale da esser descritto dai poeti.
Proprietà ed usi:
Il bulbo di questa pianta è tossico, contiene la narcissina, un potente alcaloide che uccide in dosi anche minime, che è probabile causa di improvvisi decessi di animali al pascolo nei prati dove il fiore è diffuso.
Il fiore essiccato viene ancor oggi usato come sedativo, antispasmodico e antidiarroico.
Curiosità: Narciso è un personaggio mitologico che annegò nel tentativo di abbracciare la propria immagine riflessa nell’acqua e, narra Ovidio nelle Metamorfosi, "Depose a piè de l'onda ingannatrice la vita, e morto in carne, in fior rinacque”. Infatti gli dei mossi a compassione lo fecero rinascere nel fiore che porta il suo nome e che da allora è simbolo di egocentrismo, desiderio intenso, e languore d’amore.
Narcissus tazetta L.
Sinonimi: Narcissus multiflorus Lam., Narcissus linnaeanus Rouy
Famiglia: Amaryllidaceae
Nome volgare: Narciso nostrale, Tazzetta
Etimologia: Il nome del genere deriva dal greco narkào = stordire in relazione all’intenso profumo dei suoi fiori, quello specifico è da attribuire alla forma a piccola tazza della paracorolla, cioé di quella specie di coppa che è situata nella parte centrale del perigonio
Morfologia:
Pianta erbacea perenne alta 25-60 cm, con bulbo di 3-4 cm globoso-piriforme, che sorregge lo scapo glauco, compresso bitagliente che è avvolto alla base assieme alle foglie da guaine membranose biancastre.
Le 4-6 foglie, di colore glauco, sono lunghe come lo scapo e larghe 1-2 cm, hanno forma lineare, piane e carenate sulla superficie inferiore, sono erette o eretto-patenti.
I fiori, profumati, riuniti in infiorescenze di 3-6 elementi, ognuno dei quali è largo fino a 40 mm, con 6 tepali bianchi solitamente sovrapposti , a forma ovata con apice acuto, al centro della corolla è posta una corona gialla a forma di tazza (da cui il nome). I tepali confluiscono alla base in un tubo verdognolo lungo un paio di centimetri sorretto dallo scapo fiorale robusto e cavo e avvolto con tutta la base dell’infiorescenza da una spata biancastra e membranacea lunga 3-4 cm.. 6 stami , 1 stilo e 1 stigma. I fiori sono inclinati con un angolo di 90 gradi rispetto allo scapo principale,
Il frutto è una capsula obovoide contenente numerosi semi neri.
Distribuzione – Habitat – Fioritura:
Distribuito in tutta la regione mediterranea, ma assente nelle isole principali e nell’arco alpino, vive ad un’altitudine di 25-60 m nei campi, prati, oliveti, giardini , dove fiorisce da Febbraio a Maggio.
Proprietà ed utilizzi:
Il bulbo per le sue proprietà antiflogistiche ed analgesiche, veniva usato per il trattamento di ascessi e mastiti e foruncoli , tagliato a pezzi ed applicato sulla pelle.
Ha proprietà emetiche e il suo profumo è utile contro le emicranie.
Il suo olio essenziale è usato in profumeria.
Contiene narcissina altamente tossica che agisce sul sistema nervoso e può provocare la morte.
Curiosità:
Per il suo profumo inebriante, i suoi colori, la sua bellezza questo fiore è stato è stato spesso decantato dai poeti di un tempo, ma altrettanto temuto e deprecato dai popoli antichi per il suoi contenuti tossici, tanto da essere dedicato ad Ecate la regina e guida notturna dei morti che amava stare accanto al sangue versato.
Nel linguaggio dei fiori il narciso, da cui deriva narcisismo, simboleggia l’eccesso di autostima, la vanità e in definitiva l'incapacità di amare.
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